Beverage

Prosecco, Franciacorta e Champagne: l'abc delle bollicine

06 Aprile 2025
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Prosecco o Franciacorta? Metodo Classico o Charmat? Comunque sia, bollicine. Nel 2024 le esportazioni hanno raggiunto i 2,4 miliardi di euro, con un incremento dell'8% rispetto all'anno precedente. A trainare è soprattutto il Prosecco, diventato ormai un fenomeno globale. Ma cosa si intende per “spumante” e, soprattutto, come nasce questa effervescenza che tanto affascina? Il processo che trasforma un vino fermo in un vino spumante si chiama spumantizzazione ed è quello che consente lo sviluppo dell’anidride carbonica, responsabile delle bollicine. Questo avviene attraverso una seconda fermentazione, che può avvenire in bottiglia o in autoclave, con risultati organolettici e produttivi molto diversi.

Brut o Dry? Questione di zucchero

Una distinzione fondamentale degli spumanti riguarda il residuo zuccherino, ovvero la quantità di zucchero presente dopo la spumantizzazione. Questo parametro, indicato spesso in etichetta, influenza direttamente il gusto e l'abbinamento del vino. Le categorie principali sono:
- Brut Nature (o Pas Dosé): meno di 3 g/l di zucchero, senza aggiunta di dosaggio finale. È il più secco di tutti.
- Extra Brut: tra 3 e 6 g/l.
- Brut: fino a 12 g/l, è lo spumante secco per eccellenza, il più diffuso.
- Extra Dry: tra 12 e 17 g/l, nonostante il nome è leggermente abboccato.
- Dry (o Secco): tra 17 e 32 g/l.
- Demi-Sec: tra 32 e 50 g/l, dolce.
- Doux: oltre i 50 g/l, molto dolce, ideale per dessert o fine pasto.
Questa classificazione si applica a tutti gli spumanti, italiani e internazionali, ed è un buon punto di partenza per scegliere in base ai propri gusti e agli abbinamenti desiderati.

È una questione di Metodo

Esistono diversi modi per ottenere un vino spumante, e ciascun metodo influisce in modo decisivo sul profilo aromatico e sensoriale del prodotto finale. Il Metodo Classico, noto anche come Champenoise, prevede che la seconda fermentazione avvenga direttamente in bottiglia. Si tratta di un processo articolato e lungo, che comprende fasi come il tiraggio (aggiunta di zucchero e lieviti), la presa di spuma, l’affinamento sui lieviti (che può durare anche diversi anni), il remuage e la sboccatura. Il risultato è uno spumante strutturato, complesso, con bollicine fini e persistenti.
Il Metodo Charmat, o Martinotti, invece, prevede che la rifermentazione si svolga in grandi autoclavi di acciaio inox, in condizioni controllate. È un processo più rapido, pensato per esaltare freschezza, fragranza e aromi fruttati. Perfetto per vini giovani e profumati, come il Prosecco o l’Asti. C’è poi anche il Metodo Ancestrale, il più antico: la fermentazione viene interrotta prima della sua conclusione, e il vino viene imbottigliato con i propri lieviti ancora attivi. La rifermentazione avviene in bottiglia, senza aggiunte esterne e il risultato è uno spumante più rustico e naturale, spesso leggermente torbido.

Spumanti italiani e spumanti francesi

Nel panorama italiano, il Prosecco è il re indiscusso. Prodotto nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia da uve Glera, utilizza il Metodo Charmat per esprimere freschezza, leggerezza e aromi fruttati.
L’Asti Spumante, a base di Moscato Bianco, si distingue per la dolcezza naturale e la bassa gradazione, perfetto con i dessert.
Sul fronte del Metodo Classico, spiccano due nomi in particolare. Il Franciacorta DOCG, dalla Lombardia, oè ttenuto da Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco: un vino elegante, complesso, perfetto per chi cerca bollicine di alta qualità. Dal trentino arriva invece il Trento DOC, che regala aromi di mela e agrumi con spuma cremosa e persistente.
Se le bollicine sono ormai uno dei prodotti di punta dell'enologia italiana (e si sono diffuse in tutto il mondo: paesi come Cile, Sudafrica o Nuova Zelanda ormai producono ottimi spumanti, sia in Metodo Classico che in Metodo Charmat), per molti anni questo tipo di vino è stato soprattutto sinonimo di Francia. Lo Champagne è senza dubbio il più celebre Metodo Classico al mondo, prodotto esclusivamente nella regione omonima da uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier. È simbolo di lusso e celebrazione, con note di frutta secca, lieviti, mineralità e grande struttura.
Un’alternativa interessante sono i Crémant, spumanti francesi prodotti fuori dalla Champagne (in Alsazia, Borgogna, Loira, ecc.), ma sempre con Metodo Classico e grande attenzione alla qualità.

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