Ombrelloni, lettini, il profumo penetrante delle creme abbronzanti e degli oli solari: agosto nell'immaginario collettivo significa mare, spiaggia, relax, il desiderio di sole e di una tintarella perfetta. Eppure il rito dell'abbronzatura ha poco più di un secolo, figlio del Novecento, della scoperta della fototerapia (studiando l'assorbimento della vitamina D attraverso la luce solare il medico Niels Ryben Finsen vinse il premio Nobel nel 1903), della fine della civiltà contadina e dell'avvento della borghesia. Dopo che per secoli il pallore era stato uno status symbol, la pelle ambrata tornava a imporsi come segno di benessere, di salute, di agio.
Tuttavia, mentre si gode dei benefici del sole, è essenziale proteggere la pelle dai dannosi raggi UV. Tintarella senza rischi insomma, con una consapevolezza ormai largamente diffusa tra i consumatori.